
All’inizio di quest’anno abbiamo parlato di audit remoti e ispezioni virtuali come modi innovativi per controllare spazi nascosti senza mettere in pericolo le persone. Il passo successivo è già arrivato: l’ispezione con drone che vola all’interno dello spazio e restituisce una mappa 3-D completa, oltre a report personalizzati (se dotato dell’attrezzatura adatta).
Immagina uno stop produttivo di sabato in un impianto alimentare con una torre di essiccazione di 25 metri. In passato serviva una squadra per montare un ponteggio all’interno, salire con torce alla mano e passare giorni a cercare la ruggine. La produzione si fermava, i permessi andavano preparati e ogni ora costava molto denaro. Ora la scena è diversa: il team porta una piccola gabbia, la apre e fa decollare un drone grande come una scatola di scarpe. Il drone staziona, ruota e invia migliaia di minuscoli impulsi laser.
Quegli impulsi sono LiDAR — Light Detection and Ranging. Il drone misura il tempo impiegato da ogni impulso per tornare indietro e genera una nuvola di punti. Un software unisce i punti in un’immagine 3-D che puoi ruotare su qualsiasi laptop. Sovrapponi il modello di quest’anno a quello dell’anno scorso ed ecco che le differenze risaltano in colori vivaci: un’ammaccatura cresciuta di tre millimetri, una piccola crepa vicino a una saldatura, un ugello semibloccato dal prodotto.
Perché i numeri hanno senso
- Tempo: un’indagine che richiedeva sette giorni di ponteggio ora si conclude in mezza giornata.
- Costi: il noleggio del drone è spesso inferiore al solo costo del ponteggio, e l’impianto riparte molto prima.
- Sicurezza: il lavoro in spazio confinato va giustificato e ridotto al minimo. Sostituire quaranta ore di esposizione con dieci minuti di volo è la risposta più semplice.
Dati migliori alimentano anche il digital twin dell’impianto. Gli ingegneri caricano la nuvola di punti nel twin e aggiornano in pochi minuti i modelli di sforzo o di flusso. Più nitida è l’immagine, migliore sarà il piano di riparazione.
Attenzione a due trappole comuni
- Batterie ridotte: molti droni volano solo otto-dieci minuti. Porta pacchi di ricambio.
- Segnale debole all’interno dell’acciaio: pareti spesse possono bloccare la radio. Usa un ripetitore con cavo o scegli un drone che memorizza i dati a bordo e li scarica dopo l’atterraggio.
- Carenza di professionisti QC con licenza di volo: pilotare un drone richiede formazione e patentino, non tutti gli addetti al controllo qualità lo possiedono.
Cosa succederà dopo
I nuovi droni LiDAR promettono voli di venti minuti e allerta automatica delle crepe entro il 2026. Le squadre su fune avranno ancora il loro ruolo, ma interverranno dove il drone segnala un vero problema, non dove si ipotizza.
Una domanda semplice per il 2025: se una piccola macchina può individuare il pericolo prima e a costi minori, perché stiamo ancora scalando?